COS’E’ LA SONOISTEROSALPINGOGRAFIA?

La sonoisterosalpingografia è un esame ecografico per la valutazione della pervietà delle tube (e della morfologia della cavità uterina) attraverso l’inserimento di un piccolo catetere millimetrico che passa nel collo dell’utero ed in cui viene iniettato un liquido che, all’ecografia, appare iperecogeno, risultando ben evidente nei punti in cui avviene il suo passaggio.

Perché eseguire una sonoisterosalpingografia

sonoisterosalpingografia ginecologo luigi fasolino

Non è possibile eseguire una sonoisterosalpingografia se:

  • La paziente si trova in uno stato di gravidanza o sospetta gravidanza iniziale

  • Diagnosi precedente di malattia infiammatoria pelvica o infezioni genitali in atto

  • Piometra (infezione ed accumulo di liquido purulento nella cavità uterina)

  • In caso di stenosi cervicale (collo dell’utero molto chiuso o con presenza di aderenze)

  • Vaginiti, vaginosi o endometriti (infezioni della cavità dell’utero)

  • Ispessimento dell’endometrio o sospetto carcinoma dell’endometrio

  • Malattia infiammatoria pelvica (PID)

  • Sospetto ecografico di idrosalpinge o sactosalpinge

Come si esegue una sonoisterosalpingografia

E’ raccomandabile eseguire la sonoisterosalpingografia in fase follicolare precoce (cioè subito dopo la fine di un ciclo mestruale o comunque prima dell’ipotetico periodo di ovulazione, in pazienti con ciclo mestruale regolare).

Utile effettuare l’esame a vescica piena per facilitare l’inserimento del catetere.

Effettuare una ecografia transvaginale preliminare, per confermare eventuali sospetti che hanno portato all’indicazione dell’esame o per rilievi ecografici simultanei all’esame.

Effettuare una disinfezione dei genitali esterni e del collo dell’utero.

Inserimento di speculum sterile e visualizzazione del collo dell’utero.

Un approccio gentile e meno invasivo non prevede l’uso di pinze per effettuare trazione sul collo dell’utero, soprattutto se le condizioni del collo dell’utero sono normali (non chiuso, non stenotico, non aderenze, ben visualizzabile). Questo metodo, in mani esperte, non provoca dolore nella paziente per la manipolazione del collo dell’utero.

Introduzione del catetere monouso sterile fino al fondo della cavità uterina, effettuando poi una leggera retrazione per consentire al liquido iniettato di espandersi uniformemente (posizionamento del catetere a livello istmico).

Inserimento di sonda ecografica con rivestimento sterile.

Sotto guida ecografica, infusione lenta di circa 10-30ml di una soluzione salina sterile, o di schiuma di gel sterile a temperatura ambiente.

Il liquido si diffonderà in tutti gli spazi disponibili della cavità uterina, ed effettuando varie scansioni, all’ecografia si potrà rilevare la morfologia interna della cavità dell’utero, la morfologia e la pervietà delle tube ed eventuali blocchi o ostruzioni.

SE LE TUBE SONO APERTE

  • Verrà visualizzato il decorso delle tube ed il mezzo di contrasto al suo interno.

  • Verrà rilevato il passaggio del mezzo di contrasto per tutta la lunghezza della tuba

  • Verrà rilevato il passaggio di mezzo di contrasto intorno all’ovaio ed una piccola quota nella pelvi in generale (le tube aperte comunicano normalmente con la cavità addominale)

SE LE TUBE SONO CHIUSE

  • Non si visualizza il passaggio del mezzo di contrasto dalla cavità dell’utero alle tube

  • Non si visualizza il decorso intero della tuba

  • Non si visualizza il passaggio del mezzo di contrasto e la diffusione in regione ovarica o nella pelvi

  • Se le tube sono totalmente chiuse, all’iniezione continua di mezzo di contrasto la cavità uterina continuerà a distendersi, provocando un dolore simil mestruale

  • Se le tube sono chiuse per processi patologici nella loro parte finale vicino all’ovaio, si potrà sospettare un blocco o danno o chiusura tubarica distale. In questo caso si potrà visualizzare il passaggio del mezzo di contrasto solo nella parte iniziale della tuba

  • Se le tube sono chiuse nella parte iniziale, si potrà sospettare una chiusura totale, oppure un danno o blocco prossimale. In questo caso non si assisterà a passaggio del mezzo di contrasto.

EFFETTI COLLATERALI

Si presentano nel 5-10 % dei casi

  • Dolore lieve in corso di esame

  • Dolore intenso come un ciclo mestruale molto forte

  • Sudorazione, nausea e vomito

  • Lipotimia

  • Perdite ematiche vaginali/cervicali

  • Dopo l’esame, febbre con risoluzione spontanea o febbre che richieda antibiotico-terapia (5% dei casi%

  • Dopo l’esame, segni di infiammazione pelvica

Note

  • L’accuratezza diagnostica della sonoisterosalpingografia è intorno al 75-80%, rilevata dopo laparoscopia con cromosalpingografia.

  • Il rilievo di un blocco tubarico, soprattuto se blocco prossimale, non è indice certo di blocco permanente. Spesso (circa il 13% dei casi), l’aver eseguito un esame con infusione di liquido in cavità uterina (sonoisterosalpingografia, isteroscopia, etc), comporta un aumento di pressione dell’interno della cavità dell’utero, e questa pressione spinge verso le tube per consentire il passaggio del mezzo di contrasto. All’atto dell’esame le tube risultano chiuse, ma in realtà la pressione verso le tube stesse può comportarne l’apertura dopo l’esame, in caso di ostruzioni lasse o non complicate.

  • Non è necessaria una preparazione con antibiotico-terapia prima dell’esame, nè è categoricamente consigliata subito dopo. L’importante è rispettare dei prinicipi di corretta disinfezione dei genitali esterni ed interni, ed utilizzare materiale sterile.