FATTORI DI RISCHIO PER LA DIASTASI DEI MUSCOLI RETTI ADDOMINALI
Nell’identificazione dei fattori di rischio, gli studi sono ancora limitati.
Su tutte le valutazioni (età, indice di massa corporeo, altezza, aumento di peso in gravidanza, etc), gli aspetti più significativi sembrano riguardare l’attività fisica in gravidanza e nel puerperio, e il numero di parti (2 o più).
Un adeguato esercizio fisico mirato – e supervisionato da ginecologi, chirurghi o esperti in riabilitazione motoria ed esperti in disfunzioni muscolari pre e post partum – sembra ridurre la percentuale di diastasi dei retti addominali in donne alla prima gravidanza del 27%.
COME DIAGNOSTICARE LA DIASTASI DEI MUSCOLI RETTI ADDOMINALI
Il metodo più comune resta la palpazione addominale, seppur soggetta a molte variabili dovute alla valutazione soggettiva dell’operatore sanitario. La metodica presuppone una palpazione con 2-3 dita, in contrazione e fuori contrazione addominale, della regione della linea alba, cioè quella linea verticale posta tra i muscoli retti dell’addome.
Inoltre, si misura in 4 livelli (poor – sufficient – good – normal) la capacità della donna di mantenere per alcuni secondi una flessione del tronco sulle cosce partendo da posizione supina.
Recentemente si sta diffondendo la metodica ecografica della misurazione della distanza tra i retti addominali (IRD) in contrazione e fuori contrazione.
Utili alla visualizzazione dei vari strati della parete addominale, ed in casi selezionati, possono essere anche TAC e Risonanza magnetica.
TERAPIA DELLA DIASTASI DEI MUSCOLI RETTI ADDOMINALI